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La necessità di ridurre le emissioni nocive dei motori ha portato i progettisti a implementare nuovi dispositivi sulle vetture moderne. Tra questi c’è il famigerato DPF (filtro antiparticolato).
In queste vetture è presente, quasi sempre, una spia sul cruscotto che segnala quando è tempo di sostituire l’olio motore. Gli utenti che usano le vetture per brevi tragitti, nel traffico cittadino, lamentano spesso l’accensione di questa spia con una frequenza molto maggiore a quella dei normali tagliandi (ad alcuni addirittura dopo solo 3.000 KM dall’ultimo cambio olio!).
Per capire cosa succede in questi casi è necessario, purtroppo, un breve discorso tecnico.
Il DPF è un filtro che funziona a “trappola”, nel senso che cattura il particolato presente nei gas di scarico in modo che questi escano dallo scarico più puliti. Il filtro, però, dopo un po’, si satura e non è più in grado di svolgere correttamente la sua funzione. Quando ciò succede il motore avvia un procedimento chiamato “rigenerazione” che serve a scaricare il filtro. In pratica il motore lavora in eccesso di carburante che poi passa dal filtro avviando una post-combustione del particolato.
Un utente che viaggia spesso fuori città e percorre lunghi tratti quasi non si accorge di nulla. La spia cambio olio si accenderà alle scadenze prescritte e tutto fila liscio come l’olio (appunto!)
Diversa è la situazione per chi usa la macchina per brevi tratti (casa-ufficio, casa-chiesa, casa-amante).
In questi casi il processo di rigenerazione non viene completato perché il motore viene spento troppo presto ed è troppo freddo per finire il ciclo. Su molti libretti di istruzioni è spiegato di non spegnere il motore quando il processo è in corso ma, si sa, chi legge mai il libretto?
Così al prossimo avviamento il motore ricomincerà il ciclo che, a sua volta, non sarà completato. Questa situazione comporta due conseguenze. Il filtro presto si occluderà completamente richiedendo l’intervento, costoso, di un tecnico e il lubrificante sarà inquinato e diluito dal carburante incombusto, facendo accendere la spia sul cruscotto.
Quindi come si fa?
Alcuni hanno risolto facendo rimuovere, fisicamente o elettronicamente, il filtro antiparticolato. Il problema è risolto alla radice, ma sappiate che è un’operazione assolutamente illegale!
Altre soluzioni meno drastiche? Innanzi tutto quando si sente il motore “girare strano”, un po’ più rumoroso del solito, evitate di spegnere il motore e aspettate che il ciclo di rigenerazione sia concluso (sentirete il motore girare normalmente). Di tanto in tanto recatevi su una strada aperta e percorrete alcuni chilometri tenendo il motore a 2500/3000 giri. Questa procedura ha una doppia funzione: innanzi tutto permetterà al motore di effettuare la rigenerazione del filtro correttamente e poi l’alta temperatura dell’olio favorirà l’evaporazione del carburante che lo inquina.
Non è necessario guidare velocemente: potete farlo in terza o quarta marcia. Indicare la frequenza con cui effettuare questa procedura è impossibile perché le variabili sono molte ma, penso che già una volta al mese potrà, nella maggioranza dei casi, essere sufficiente.