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Le auto moderne hanno bisogno di poche attenzioni. Gli intervalli di manutenzione si sono allungati e molti componenti durano molto più a lungo rispetto al passato.
Tra le poche incombenze dell’automobilista, però, ce n’è una di estrema importanza per la durata e la efficienza del motore. Stiamo parlando della scelta del lubrificante adatto alla propria vettura.
L’evolvere della tecnologia e la necessità di rispettare vincoli sempre più stringenti alle emissioni di gas inquinanti hanno fatto si che i motori siano diventati più complessi ed esigenti in fatto di lubrificazione.
Purtroppo molti automobilisti sono ancora oggi convinti che i lubrificanti siano tutti uguali e che non valga la pena perdere tempo a scegliere quello adatto al proprio motore. Questo, forse, è dovuto al fatto che fino a qualche anno fa i motori erano più semplici e, quindi, bastava affidarsi ad un marchio conosciuto per stare tranquilli. Oggi non è più così!
La comparsa dei catalizzatori, dei filtri anti particolato, il diffondersi dei motori turbocompressi non solo hanno aumentato le esigenze dei propulsori in fatto di lubrificazione, ma le hanno anche diversificate notevolmente.
Prendiamo, ad esempio, le auto più recenti, dotate di sistemi di filtraggio e modificazione chimica dei gas di scarico. Questi motori necessitano di lubrificanti classificati ACEA C, perché quelli classificati ACEA A/B hanno un contenuto di ceneri fosfatate che ridurrebbero drasticamente la durata dei sistemi anti-inquinamento. Eppure pochi fanno caso a queste cose, rischiando di andare incontro a spese notevoli!
Per fortuna ci viene in aiuto il costruttore del veicolo che, sul libretto di uso e manutenzione, ci indica il tipo di lubrificante più adatto al nostro veicolo. Cerchiamo di capirci qualcosa in più.
La prima caratteristica da tenere presente è la “specifica”. In pratica alcuni istituti internazionali (API, ACEA) sottopongono i lubrificanti a dei test e ne certificano le qualità. Anche alcuni costruttori di auto (VW, FIAT, PEUGEOT, PORSCHE…) hanno introdotto delle prove specifiche che il lubrificante deve superare per essere inserito nell’elenco di quelli adatti alle proprie auto.
La prima cosa che un automobilista scrupoloso, ed attento al portafoglio, deve fare è scegliere un lubrificante che riporti sulla lattina la specifica prescritta dal costruttore del veicolo.
Un altro parametro da tenere presente è la viscosità dell’olio, che nel linguaggio comune chiamiamo densità.
Anche la viscosità è indicata sul libretto dell’auto, è sempre riportata sulla lattina e si presenta con un numero seguito dalla lettera W seguita da un altro numero (ES. 10W40). In pratica il primo numero ci indica la viscosità a basse temperature a motore freddo (W sta per winter, inverno), il secondo numero indica la viscosità dell’olio alla normale temperatura di funzionamento del motore.
E’ molto importante attenersi scrupolosamente alle indicazioni del costruttore dell’auto, soprattutto riguardo alla viscosità a caldo. Se un costruttore prescrive un 10W 40 significa che il motore, in regime normale di funzionamento, si usura pochissimo con un olio 40.
Leggermente diversa è la situazione della lubrificazione a freddo. Se abitate in zone rigide oppure usate la vettura per tragitti brevi con continui “stop and go” è consigliabile usare un olio con la viscosità più bassa a freddo (es. usare un 5W40 al posto di un 10W40). A differenza di quello che comunemente si crede, l’uso cittadino di un motore è estremamente deleterio per la sua durata. Non si raggiungono le giuste temperature di funzionamento e la lubrificazione è critica. Usando un olio molto fluido a freddo risparmierete carburante perché gli attriti interni del motore “costano” in termini energetici, e proteggerete meglio il vostro motore.
Se siete degli automobilisti (o motociclisti) scrupolosi e avete avuto la pazienza di seguirmi fin qui ,significa che potete andare dal ricambista ed acquistare il prodotto giusto per la vostra auto.
Se, però, vi siete appassionati all’argomento oppure siete dei perfezionisti, ci sono ancora un paio di cosette da chiarire. Spesso si sentono, nelle pubblicità dei lubrificanti, le parole “minerale”, “semisintetico” o “totalmente sintetico”. Cosa vuol dire esattamente?
Gli oli lubrificanti sono sostanzialmente derivati dal petrolio. Man mano che le esigenze dei motori aumentavano i produttori hanno aggiunto all’olio base degli additivi per migliorarne le proprietà. Inizialmente anche questi additivi erano prodotti petroliferi, mentre con l’evoluzione dei prodotti hanno cominciato a diffondersi oli con additivi sintetizzati chimicamente in laboratorio.
Quali vantaggi danno i lubrificanti sintetici rispetto ai minerali?. Intanto alcuni alti livelli qualitativi (le famose specifiche) sono raggiungibili solo con lubrificanti sintetici. Inoltre i lubrificanti sintetici si deteriorano molto più lentamente rispetto ai minerali: non solo sono migliori nel momento in cui lo mettete nel motore ma, col tempo e i chilometri, il divario qualitativo aumenta ulteriormente.
Un’ ultima raccomandazione ai miei amici motociclisti. Non mettete MAI un olio per auto nei vostri bolidi!!! I motori delle moto sono quasi tutti col cambio in blocco e la frizione a bagno d’olio. Significa che l’olio motore circola, a differenza di ciò che accade nei motori automobilistici, anche nel cambio e nella frizione. E’ necessario che l’olio sia specificamente strutturato per questo!