
Ritorniamo, ancora una volta, sulla questione della durata dell’olio lubrificante nei motori. Molti utenti, infatti, sono rimasti spiazzati dal fatto che ormai le case costruttrici delle loro autovetture non indicano più il chilometraggio preciso a cui effettuare il cambio dell’olio. Sui libretti di istruzioni è indicato di attenersi agli avvisi del computer di bordo. Sarà la strumentazione ad avvisarci quando è tempo di sostituire il lubrificante.
Tutto ciò sembra una vera comodità, non dovremo più ricordarci quando portare la macchina a fare il tagliando: sarà lei stessa ad avvertirci. Tutto bene, quindi? Neanche per sogno. In realtà gli avvisi hanno scadenze diversissime inducendo confusione, anziché semplificarci la vita. Perché su alcune vetture, soprattutto se utilizzate in città, gli avvisi compaiono anche prima dei 5.000 km, mentre su altre dopo oltre 30.000 km la strumentazione non segnala nulla?
In un altro articolo abbiamo già parlato dei cicli di rigenerazione dei filtri antiparticolato e delle conseguenze che essi hanno sulla vita dell’olio, quindi cerchiamo di capire, per sommi capi, come funziona il computer che serve a monitorare il grado di deterioramento del lubrificante.
Innanzi tutto vediamo quali sono le cause dell’invecchiamento del lubrificante:
· Inquinamento da carburante.
· Ossidazione.
· Formazione di condensa.
· Inquinamento da residui della combustione.
· Diminuzione della carica basica.
· Variazioni delle caratteristiche chimico/fisiche dell’olio in relazione a notevoli sollecitazioni termiche e meccaniche.
Non tutte queste cause contribuiscono in egual misura ad invecchiare l’olio. Molto dipende dall’uso che si fa della vettura e dal funzionamento del motore.
Come fa il carburante a finire nel lubrificante? Principalmente ciò avviene più facilmente quando il motore è freddo e durante le famose rigenerazioni. Il carburante incombusto trafila attraverso le fasce elastiche e finisce nel lubrificante diluendolo. Questa è la prima causa dell’accensione della spia che avverte di cambiare l’olio. Infatti molto spesso le vetture a cui questa spia si accende prematuramente sono utilizzate in città su percorsi brevi.
L’ossidazione avviene soprattutto in funzione del tempo: la presenza dell’ossigeno unita a vari residui chimici all’interno del motore, e il raggiungimento di alte temperature fanno si che il lubrificante si ossidi, peggiorando le sue caratteristiche. Questi fenomeni, quindi, sono più consistenti su vetture utilizzate su strada, in condizioni gravose.
La formazione di condensa, invece, è più evidente quando l’olio rimane nel motore per un periodo lungo e la macchina viene tenuta per strada, con sbalzi di temperatura che favoriscono la formazione di tracce di acqua nel motore. Anche il continuo alternarsi di regimi termici che si alternano nella guida saltuaria in città, contribuisce a creare condensa.
Veniamo all’inquinamento da residui di combustione. Il fenomeno avviene con modalità simili a quella dei residui di carburante, ma in questo caso la “colpevole” è la valvola EGR che, riciclando parte dei gas di scarico causano il trafilaggio di questi ultimi nel motore.
Nel motore “l’ambiente” ha una carica acida. Per questo motivo gli olii motore hanno una carica basica (TBN Total Basic Number) che serve, appunto ad evitare che all’interno del motore si crei una pericolosa carica acida che, di certo, non gli farebbe bene. Col tempo la basicità dell’olio subisce una progressiva attenuazione, consigliandone la sostituzione.
Passiamo ora alla voce più importante di tutte: il deterioramento dell’olio in funzione del “lavoraccio” che è costretto a sobbarcarsi. Nei motori moderni, sempre più sofisticati e potenti, si producono temperature e pressioni elevatissime. Pensate solo al getto d’olio che, in alcuni motori, viene mandato all’interno del mantello dei pistoni per raffreddarli. Per non parlare del turbocompressore, che gira anche a 100.000 giri al minuto producendo una enorme quantità di calore e che deve essere costantemente lubrificato e raffreddato dal nostro infaticabile olio motore.
Come avrete capito il compito dell’olio motore è ingrato. E’ chiamato a garantire l’integrità e la lunga durata del motore in condizioni estremamente gravose. Per fortuna gli olii di qualità, soprattutto quelli di marche conosciute e prestigiose, sono in grado di far fronte alle esigenze dei motori moderni, a patto che non ce ne dimentichiamo!
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A breve pubblicheremo un nuovo articolo per cercare di capire, insieme, come funzionano i computer di bordo che ci avvertono della necessità di sostituire l’olio.
Buon viaggio a tutti!